Convenzioni internazionali

L'importanza del cambiamento sostenibile nell'economia e nelle nostre vite si riflette in accordi sovranazionali, nella definizione di obiettivi climatici globali e in una serie di misure normative che riguardano in particolare il settore finanziario.

Con l'Accordo sul clima di Parigi del 2015, 197 Paesi si sono posti l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura al di sotto dei due gradi Celsius nel lungo periodo e di allineare i futuri flussi finanziari agli obiettivi climatici.

Nel 2016 sono entrati in vigore gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Si tratta di 17 obiettivi politici dell'ONU per lo sviluppo sostenibile a livello economico, sociale ed ecologico.

Con il Green Deal dell'UE nel 2019, tutti i 27 Stati membri si sono impegnati a fare dell'UE il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. A tal fine, è stato concordato di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. In questo modo, l'UE mira a realizzare la transizione verso un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che non emetta gas serra netti entro il 2050, e che disaccoppi la sua crescita dall'uso delle risorse. Un terzo degli investimenti del pacchetto di ripresa NextGenerationEU e del bilancio settennale dell'UE, per un totale di 1.800 miliardi di euro, sarà destinato al Green Deal.

Una pietra miliare per il settore finanziario è il regolamento UE sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR). Questo nuovo standard per la gestione dei prodotti sostenibili è in vigore in una prima fase dal 10 marzo 2021. Gli operatori dei mercati finanziari sono ora obbligati a fornire informazioni ESG sui loro prodotti finanziari e a comunicare come i criteri di sostenibilità sono integrati nel processo di investimento. In questo senso, gli operatori del mercato finanziario sono le compagnie di assicurazione, le imprese di investimento, gli istituti di credito e anche le società di gestione del capitale (ad esempio, gli emittenti di fondi ed ETF). L'obiettivo del nuovo regolamento è quello di aumentare la trasparenza sugli investimenti sostenibili e responsabili e di consentire agli investitori di prendere decisioni di investimento informate sulla base dei fattori ESG e di identificare i prodotti finanziari che non sono conformi alle norme ESG. Di conseguenza, i prodotti finanziari sono classificati in tre categorie (articolo 6, articolo 8 e articolo 9):

Articolo 6 Prodotti senza esplicita competenza ESG
Articolo 8 Prodotti che hanno anche caratteristiche ESG
Articolo 9 Prodotti che hanno obiettivi espliciti di sostenibilità

Oltre al Regolamento SFDR, entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 il regolamento UE sulla tassonomia. Contiene i criteri per determinare se un'attività economica deve essere classificata come sostenibile dal punto di vista ambientale. In questo modo sarà possibile determinare il grado di sostenibilità ambientale di un investimento.